Progetto “Storie (s)finite”

Storie (s)finite è stato il principale progetto del gruppo di teatro per il 2024. Lo spettacolo è stato interamente ideato, scritto e realizzato a più mani dai ragazzi del gruppo, attraverso tutte le fasi del processo creativo: dall’immaginarsi un personaggio, alla sua scrittura, alla sua messa in scena, dalla scelta dei costumi, alla scelta di musiche e scenografie.
Il progetto, durato un anno, ha coinvolto circa 25 ragazzi, che hanno contribuito, ognuno secondo le sue inclinazioni, a produrre lo spettacolo andato in scena per la prima volta il 19 dicembre 2024 al Teatro Testoni Ragazzi.

Lo spettacolo

Storie (s)finite parla di un uomo, di uno scrittore, che la fine delle sue storie, proprio non la sa scrivere.
Ma se i suoi personaggi, una fine, quella fine che non riesce a scrivere, la volessero? Se volessero smettere di vivere solamente nel proprio prologo? Ma chi l’ha detto che una storia ha bisogno di una fine?
Una tragicommedia che esplora il tema dell’inizio e della fine proiettando in uno spazio senza tempo il mondo contemporaneo.
Nell’urgenza espressiva della nostra generazione, che vive nell’incompiutezza e nell’instabilità quotidiana, di trovare un proprio posto nel mondo, viene recuperata, rimodellata, ribaltata ed attualizzata la letteratura occidentale, da Luciano di Samosata a Calvino, passando per Pirandello, Svevo, Camus ed altri, regalando al pubblico un patchwork post moderno in cui non si cerca che se stessi.

Lo spettacolo gioca con i topoi e i generi letterari, mettendo in scena il melodramma accanto al dialogo satirico, accostando storie noir e autobiografia psicanalitica, cambiando di volta in volta toni e personaggi, proponendo, di storia in storia, tanti inizi e nessuna fine in una commistione continua di stili. Non finire le storie come presa di posizione o come incapacità di porre un punto e di assumersi la responsabilità della conclusione, nella speranza che lasciando tutte le possibilità aperte non ci si perda nulla? Il dramma dell’incompiutezza è realmente un dramma o piuttosto la calda coperta di Linus che il nostro protagonista non è assolutamente disposto a cedere? Sono molti gli interrogativi che il progetto Storie (s)finite si propone di sollevare, ma l’onere della conclusione è, anche in questo caso, lasciato allo spettatore.